Una piacevole passeggiata in gran parte lungo antiche mulattiere si snoda da San Martino per raggiungere gli antichi nuclei di Vignone e Bureglio.

Partendo dal Complesso (punti 1-5) e imboccando verso nord un’antica via che si sviluppa nel bosco, si possono osservare vari punti di interesse, quali cappelle e oratori (6-8-13-14-15).

Tra essi si incontrano dapprima la Cappella di San Lorenzo (6), ricostruita nel 1873 su un edificio precedente, quindi gli oratori di S. Elisabetta a Vignone (8) e di S. Michele a Bureglio (13), quest’ultimo con in facciata un affresco del pittore Enrico Francioli. Ai margini di Bureglio si incontra infine la Cappella di Pianezza (1777) (14), accanto alla mulattiera che conduce al Belvedere (15).

Sono da notare anche alcuni edifici e monumenti civili (7-9-10-11-12). Gli edifici più rappresentativi di Vignone sono quelli della civiltà rurale, di cui restano presenze databili dall’età medievale al XVIII secolo, e le ville di fine ‘800 e inizio ‘900. Testimonianza delle strutture architettoniche più antiche è il bell’architrave monolitico con segni apotropaici incisi (7).

Lungo la via di collegamento tra Vignone e Bureglio si incontrano diverse ville, tra le quali spicca quella del pittore Enrico Francioli (10) (Milano 1814-Bureglio 1886), autore degli affreschi della chiesa di San Martino e di numerosi dipinti murali su case private, cappelle e oratori del territorio. All’interno della frazione di Bureglio si può ammirare la casa dello scultore Alessandro Laforêt (Milano 1863-1937) (11), che a Vignone ha lasciato il Monumento ai Caduti (9) e i gessi Maternità e Preghiera nella chiesa di S. Martino.

Un bell’esempio di edificio rurale tradizionale è invece, sempre a Bureglio, la “Casa degli Archi” (12), oggi adibita a centro culturale.